Grazie
a chi ha dato ascolto,
a chi mi ha accolto,
a chi ha prestato la sua professione a questo progetto
a chi suona e canta al concerto
a te che sarai con noi
a te che ascolterai
grazie con il cuore.
tutti coloro che hanno lavorato al progetto FA321 sono solidali al 100%
Ok, senza Aldina e Luca, non saresti qui dentro.
La forza di Aldina e Luca ha moltiplicato l’energia del progetto e restituito forza anche a me.
Tutto è cominciato a scorrere da lì, diventando un fiume in piena. Da quando abbiamo messo mano al sito, le risposte positive si sono moltiplicate, le persone pure.
Grazie Aldina, spirito affine e lucido specchio.
Grazie Luca, instancabile risolutore di grane informatiche.
A Gigi, Simone e a tutta la scuola di musica Sonòria, per la voglia di esserci, per l’entusiasmo nel portare la musica.
Grazie per essermi stati vicino, per avere ascoltato le mie mille domande e richieste…una fra tante: “Come si fa un concerto?”
Un sonòrico grazie a cantanti e musicisti nel portare valore, e a tutti i tecnici che lavorano per la riuscita della serata.
Grazie agli artisti tutti, per essersi “sintonizzati” scrivendo pensieri, creando filastrocche e canzoni.
tutti coloro che hanno lavorato al progetto FA321 sono solidali al 100%
In quei giorni senza luce, un amico ha ascoltato e sentito e accolto il mio dolore,
e ha voluto trasformarlo in qualcosa che potesse dargli un senso. Come una canzone.
Lui, la canzone per Fabri l’aveva già pronta poco dopo la tragedia, ma ha aspettato che fossi pronta pure io, per mandarmela.
Quindi mi ha ascoltato due volte. Grazie a te Marco, giovane amico dall’Anima sensibile e creativa.
Grazie a Patty e Silvia e Veronica, per avermi raccontato di mio fratello e delle vostre serate al Vecchio Mulino.
Per averci regalato la sorridente foto di Fabri rock, che è diventata la prima copertina di questo sito. Grazie per avere detto un grande sì a questo evento, e partecipare attivamente alla raccolta fondi.
40° all’ombra. In ufficio da te aria condizionata, ma pensiero decisamente libero. La libertà di saper ascoltare, la libertà di parlare, anche di Peter Gabriel. Grazie Stephan, per l’empatia dimostrata, per esserti immerso nello spirito del progetto, per il prezioso contributo alle Borse Lavoro.
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Ricordo ancora quando – tra amici – cantavi “una carezza in un pugno”… da quanto non ci vedevamo? Anni. Anni che hanno lasciato qualche segno sulla nostra pelle. Ma noi abbiamo trovato il modo di tornare a sorridere, e pure la vita ha trovato il modo per farci incontrare, di nuovo. Ho capito subito che solo a te avrei potuto chiederlo, e solo tu avresti potuto leggerle, quelle parole. Quindi grazie di cuore Maurizio, per aver accettato di dare voce agli scritti di mio fratello.
Stefania ha un tipo di ascolto molto particolare, lei riesce ad ascoltare il battito dell’altro. E non stiamo parlando dell’udito, ovviamente. Quando ho condiviso con lei questo progetto – sedute ad un tavolo di un centro commerciale – ha elegantemente estratto i kleenex. Quando mi ha fatto sentire il pezzo che canterà al concerto… li ho estratti io, i kleenex. Diciamo che l’incontro è finito in parità. Grazie per esserci e per essere esattamente (accogliente) come sei.
A te Matteo, per la tua fresca energia e la tua curiosità, la tua creatività e disponibilità a metterti in gioco, in situazioni sempre nuove. Con quella tua maniera di guardare, saper vedere e fotografare, momenti speciali. E la serata del 18 lo sarà, anche grazie a te. Grazie.
La gang dei Socializers. Conoscevo già Lorenzo, ma lavorando con loro ho potuto constatare anche quanto sia autentico, quanto Christian sia empatico e quanto Davide…beh, è la persona che mi ha sorpreso di più, per le geometrie del suo ascolto, rivolto dentro e fuori di sé. Grazie ragazzi, per permettere a questo progetto di volare alto attraverso la rete.
Manu non mi dice mai di no, che io deliri o abbia idee fattibili, che si tratti di lottare con i mulini a vento o di parlare nel silenzio, lui c’è. Per me c’è sempre stato, ed è venuto in mio soccorso tutte le volte che ho avuto bisogno di un abbraccio. Grazie Manuele, e grazie anche per restituire l’ascolto attraverso i tuoi video.
Vincenzo è una persona strana, esce sempre con Irma (il suo cane). Non so esattamente quanto possa apparire simpatico (lui detesta i “simpatici”), io ci ho litigato più volte*, ma i tratti della sua personalità lo rendono unico, decisamente. So per certo che è un uomo di cuore, e un professionista cazzuto (a volte anche insolente, ma cazzuto). Quando gli ho mostrato il progetto di FA321 mi ha solo chiesto: “Io cosa posso fare?” E ci ha regalato le sue illugrafie, efficaci, come sempre. So anche che a lui leggerò queste righe prima di andare online (vedi sopra*). Grazie Vince.
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Infaticabili. Il set: il mio atelier, un giradischi decisamente vintage, 50 vinili della collezione di mio padre e di Fabri. Una giornata a disposizione per dar vita ad un’idea (di Davide) per i canali social. La regista Cristina, i protagonisti la musica e le mani di mio padre, io stylist e la curva di ascolto. Che bello vederli lavorare insieme, dalle dieci di mattina alle otto di sera…ne è valsa la pena, mi sono (ovviamente) commossa. La giornata è stata altamente terapeutica per tutti noi. Grazie Cristina e grazie papà, per la musica a palla ed il cuore sereno.
So che per te non è stato facile, ma hai risposto a tutte le chiamate che ti ho fatto. E hai fatto in modo che l’Associazione tutta fosse coinvolta da subito, attraverso di te, in questo progetto in cui credo fermamente. Una persona una volta mi ha detto “è solo una goccia nell’oceano” beh…l’oceano è fatto di gocce, noi siamo quelle gocce. Grazie Ugo, per il tuo indispensabile aiuto, il tuo sostegno e il tuo coinvolgimento.
Sono entrata al Cim e mi sono seduta nel Suo ufficio, di fronte a Lei. Per me non era facile essere lì, tutt’altro che serena, con i fantasmi di mio fratello in quel posto. Ma – sarà stato il suo sorriso o le foto di boschi, di mare, di scarpe dietro di lei – mi sono sentita accolta ed ascoltata. Grazie Dott Guido, per avermi fornito i dati necessari ed avermi comunicato il cuore delle Borse Lavoro, grazie per essere entrato nel nostro team.
Otto del mattino, appuntamento telefonico con te, che sei sveglio dalle cinque. Il mio cervello ancora dorme ma tu sei molto lucido e sintonizzato sulle nostre richieste. Grazie Luciano, per avermi confermato che “Certo che si può fare. Perché no?”. Grazie per averci dato le risposte di cui avevamo bisogno in tempo reale.
Fabri amava Jonathan, il gabbiano… e (secondo me) gli assomigliava pure. Quando ho visto la tua fotografia, non ho potuto far altro che desiderare “il volo” e regalare la tua stampa ai nostri genitori. Grazie Stefano, per aver concesso al tuo gabbiano di volare tra queste pagine.
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Sincero ed onesto amico di Fabri, indossi bene le sue tshirt e lo ricordi lucidamente. Grazie Lucio, per essere vicino alla mia famiglia, grazie per diffondere il materiale del concerto.
Le fotografie sono sempre importanti. Soprattutto quelle che riprendono attimi di vita che – a posteriori – assumono un significato profondo, dando voce ai ricordi. Grazie Alberto, per aver scattato le ultime fotografie che mi ritraggono insieme a mio fratello.
Qualcuno sa quanto possa essere complicato lavorare con me. Lei lo sa. Grazie Debora per aver messo ordine tra le foto di Fabri, nel momento in cui io non riuscivo nemmeno ad aprire le cartelle con il suo nome. E grazie per partecipare attivamente al progetto del tuo principe.
Mia nipote mi ha dato una grande (ennesima) lezione. Nel momento in cui io scrivevo del mio dolore, lei ringraziava suo padre, elencando i più toccanti ed autentici “perché”, come solo un’Anima pura ed un cuore grande riesce a nominare. [vi consiglio di leggerla, anche lei è tra queste pagine] Grazie Camilla, per ricordarci la gioia della vita, nonostante i fatti della vita. Possa il tuo cammino essere luminoso e protetto. Sempre.
I tuoi messaggi al telefono: 21,35 A la table / 20,45 Se interessa si cena tra 5min / 22,00 Pronto / 13,45 Je vous en prie…Gu fam / 22,10 Vieni a mangiare? / 20,50 Mangiamo? Mai un orario fisso (né decente), soprattutto per la cena, mai… Grazie Carlo, comuniCarlo, distriCarlo, sindaCarlo, amorecarLo, per la presenza, l’infinita pazienza, il nutrimento (e qui non parlo di tavola). Di normale niente…lo so.
“La sofferenza va vissuta. Il lutto va elaborato. Le assenze vanno digerite. Le presenze vanno rafforzate.” (F. Sanzo)
Già. Credo proprio sia così, cara mamma e caro papà. Non è facile digerire questa assenza, ma un po’ di Fabri è ancora qui, tra noi. L’amore non ha confini. Nemmeno quelli che la vita sembra porre. Grazie, per avere accettato l’idea di questo progetto, grazie per esservi dedicati a questo progetto.
Le ultime parole che Fabrizio ha rivolto a me sono state “pensa al tuo bosco e ai tuoi animali” e – scendendo dall’auto, davanti al Vecchio Mulino – “buona fortuna”.
Pare che sia invece il bosco a prendersi cura di me, tutte le volte che il mondo (dentro e fuori) fa troppo rumore. Grazie al luogo che abito. Grazie agli alberi Maestri, per accogliermi, ascoltarmi ed ispirarmi, grazie al popolo degli animali, a me fraterno e amico. Grazie a Gaia, madre terra. Mitakuye Oyasin.
Siamo tutti fratelli. Siamo tutti collegati.

“La semplicità è mettersi nudi davanti agli altri… E noi abbiamo tanta difficoltà ad essere veri con gli altri. Abbiamo timore di essere fraintesi, di apparire fragili, di finire alla mercé di chi ci sta di fronte. Non ci esponiamo mai. Perché ci manca la forza di essere uomini, quella che ci fa accettare i nostri limiti, che ce li fa comprendere, dandogli senso e trasformandoli in energia, in forza appunto…Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle cose, catturarne l’anima. Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo. Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza, lì c’è sensibilità, lì c’è ancora amore” Alda Merini
Grazie a tutti gli amici.
Ed infine, grazie a te, per avermi letto.
Marilena Florio