CANZONE PER FABRIZIO
A Sanremo sono circa le sei,
settembre è diviso a metà,
dove il mare e un cielo che non sembra ricordare l’autunno,
delineano nettamente l’orizzonte.
Il sole invece, è pronto a sorgere.
Un uomo sulla quarantina ha già l’autunno tra i capelli,
metà cuore che non vedrà l’inverno
e l’altra metà che batte senza saperlo.
Seduto tra gli scogli lui tace e respira profondamente,
quasi a dimenticare le voci, l’apatia e l’onnipotenza,
o forse, a salutarli con tutta calma.
La maglietta e i documenti sulla pietra
e l’acqua che sprofonda tra i fianchi,
e ancora fiumi salati sul costato magro di un uomo
che mai ha avuto paura, neanche di quella più antica:
tuffarsi nell’istante in cui tutto si incendia e si spegne la vita.
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